#googledown e il mondo si ferma

Le 12.36 (ora italiana) di lunedì 14 dicembre 2020, Google si ferma e con lui si bloccano la quasi totalità dei servizi usati da chi è connesso, senza giri di parole, praticamente tutta la popolazione (almeno quella italiana).
Non è stato il blocco totale di internet ma, quasi. Se si ferma Google si blocca il motore di ricerca più usato sul web e con lui, di fatto, la maggior parte delle informazioni veicolate sul web. Insieme a Google si è fermato il servizio di posta elettronica Gmail che è il più utilizzato nel mondo. Pochi, forse, consideravano che Calendar, il servizio di appuntamenti e scadenze, che abbiamo integrato su quasi tutti i nostri dispositivi, si spegne se si ferma Google e, di fatto, si cancellano, seppur temporaneamente tutte le nostre agende ‘elettroniche’.
Non vi sembra abbastanza? Se si ferma il gigante di Mountain View, si ferma YouTube: stop alle playlist musicali, stop alla ricerca dell’ultimo gol della serie A, impossibile trovare la soluzione per quell’ultimo quadro del videogioco appena scaricato sulla console di casa.
Ancora non pensate sia un grosso danno? Alzi la mano chi non ha chiesto informazioni sulla prossima destinazione da raggiungere con la macchina a GoogleMaps: pochi vero? No, non fate i sapientoni perché usate Waze, sono anni che il programma, sviluppato da una start-up israeliana, è stato acquistato da Google e gira sui loro server.
Dulcis in fundo, questa volta per la gioia dei tanti studenti sparsi per il mondo, è andato giù anche Google Classroom e con lui la DAD (didattica a distanza).
Per fortuna #googledown è durato relativamente poco e dopo circa un’ora i servizi hanno ricominciato a funzionare normalmente… eppure, la sensazione che internet si fosse spento e con lui si fosse fermato il mondo intero ha attraversato la mente di tanta gente, anche considerando il momento particolare che stiamo vivendo, a causa della pandemia, dove la rete è l’unico mezzo di collegamento con i nostri cari, i nostri clienti, le nostre passioni.
Cosa vuol dire per una Web Agency come Roma Virtuale se si ferma Google? Vuol dire che aver fatto al meglio il nostro lavoro permetterà ai nostri clienti di essere rintracciati ugualmente, tramite i preferiti del browser oppure le pagine social, tutte le informazioni necessarie per ogni business potranno ugualmente essere trovate.
In realtà per chi come noi crea siti internet, cura i profili social di tante aziende e professionisti, sviluppa siti e-commerce il blocco di Google è il segnale che conferma quanto la comunicazione su Internet deve essere curata a 360 gradi. Non basta il solo sito ottimizzato SEO, non bastano i social, non basta il digital marketing ma, se li facciamo lavorare insieme, sono tutti aspetti che seguiti da una Web Agency come la nostra assicurano il successo per ogni attività.

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